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30 agosto 2008

LDW: Ugo Lequio - Dolcetto d'Alba 2005

Serata sobria ai Vini d'Italia. Ci ho trovato Barbara e il suo ragazzo, con un bel bicchiere davanti. Dopo un anno almeno che non li vedevo, ci siamo messi a parlare del più e del meno, e il bicchiere è diventato una bottiglia. Una buona bottiglia, rossa, piemontese. Barbara è una buona bevitrice e adora il rosso, lui è più per le bollicine e odia le barrique. Devo dire che questo Dolcetto d'Alba 05 di Ugo Lequio è veramente un buon vino. Non lo conoscevo e me lo ha fatto scoprire Max (qualcosa ti ho insegnato!) e devo dire che è un'ottimo rosso da tutto pasto. Viene vendemmiato con una resa per ettaro di circa 50/55 quintali per ettaro, fa 8 giorni sulle bucce, 2 mesi in botte, 3 mesi in acciaio e 2 mesi in bottiglia prima di essere immesso sul mercato. Di un bel rosso rubino, molto intenso con sfumature violacee; al naso propone sentori di marasca e mandorle, vinoso al palato si presenta giustamente acido con buon equilibrio e con una lieve tannicità. Simpatico il retrogusto amarognolo che lascia su un disceto finale, non lunghissimo ma intenso.

26 agosto 2008

LDW: San Felice - Chianti Riserva "Poggio Rosso" 2001

Una discreta riserva di Sangiovese della Agricola San Felice. Devo dire che mi aspettavo di più da questa bottiglia, anche se i vini di questa cantina non mi hanno mai convinto del tutto, ma il prezzo di acquisto (si trova in enoteca tra i 30 e i 40 euro) imponeva qualcosa di più. A 6 anni dalla vendemmia questo vino si dimostra un pò scarico nell'insieme. Mi aspettavo più carattere. Il colore si presenta valido, un bel rosso cupo con riflessi porpora che invoglia a bere. Al naso subito evidenzia tanto alcool, ma questo è normale. Non è normale che dopo 15 minuti ci sia ancora alcool e di altri profumi poco o niente. Bisogna aspettare almeno 40 minuti per avere chiari sentori come i soliti frutti rossi e una marasca molto interessante ma siamo già a metà bottiglia. In bocca ha tannini morbidi, un discreto corpo (nulla più) e una punta di amaro che non mi convince. Alla fine non sono assolutamente soddisfatto da questa bottiglia, ma comunque è finita, quindi non è che fosse imbevibile! Io sono un estimatore del Sangiovese e se non è fatto come si deve divento molto negativo. Il vino non è male, ma dalla proprietà e da questo tipo di vino mi aspettavo di più.

25 agosto 2008

LDW: Villa Pillo - Vin Santo e Syrah

Vin Santo del Chianti: le uve di Malvasia del Chianti e di Trebbiano Toscano, vengono vendemmiate all'incirca a metà ottobre e poste su graticci nella Vinsantaia, fino a Marzo. Dopo la spremitura il mosto viene lasciato riposare circa 24 ore, e poi messo in caratelli da 50 litri per 4 anni.

Ne scaturisce un vino veramente eccellente. Si presenta agli occhi con un colore dorato intenso, al naso si trovano i classici sentori di uva sultanina, mandorle e una fantastica nuance di fungo porcino. Questo particolare profumo mi ha entusiasmato: dava al vino una particolarità e un'eleganza incredibile. Assolutamente interessante sotto il profilo olfattivo, perde qualcosa dalla parte gustativa, anche se rimane un vino molto buono. in boca è caldo, giustamente acido con buon corpo e uno spettro gustativo completo.

Syrah: questo vino (Syrah 100%) proviene da vitigni impiantati nel 1991 e viene raccolto solitamente verso la metà di settembre. Dopo i consueti passaggi fermentativi, viene fatto affinare per 15 mesi in barrique di cui il 20% di secondo passaggio. Si presenta con un colore rosso scuro con riflessi porpora, al naso offre intense note di mora, cioccolata e nel finale di cuoio. Anche se da giovane è sicuramente piacevole il meglio di sè lo da dopo circa 7/8 anni dalla vendemmia quando raggiunge la sua piena maturità.


VILLA PILLO
Via Volterrana 24
50050 Gambassi Terme (FI)
Tel: 0571.680212
Email: info@villapillo.com
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GDO: Freixenet - Gran Carta Nevada

Comprato nel fine settimana alla SLunga (€ 5,43) è un buonissimo vino per chi desidera una "bolla" onesta e corretta, senza svenarsi con Franciacorta o Champagne.

Cava spagnolo di buona levatura, prodotto dalla Freixenet (multinazionale del vino spagnola), bottiglia satinata accattivante, vi permette di fare bella figura investendo il giusto.

Questo Gran Carta Nevada, ottenuto con un blend dei vitigni tipici del Cava (40% xarel·lo, 30% macabeo, 30% parellada), si presenta con un colore paglierino abbastanza carico e un perlage molto fine e abbastanza persistente. Al naso ha un interessate sentore fruttato, una decisa nota floreale e un profumo di crosta di pane, tipico delle bollicine. In bocca risulta un vino ben equilibrato, con acidità e corpo non invadenti e un finale morbido leggermente dolce.


Voto: 7 - QP: 9

21 agosto 2008

OLD: Banfi - Brunello Poggio alle Mura 1973

Mamma mia che serata. Incredibile.
Inizio: ore 20:00.
Fine: ore 5:10.

Ho rivisto dopo 2 anni il mio amico Emanuele Preda. Un grande, una persona incredibile, un vulcano, un amico, un fenomeno, un ballottaro, un...

Ci siamo rivisti dopo molto tempo, e in due anni è successo di tutto, quindi la tempistica della serata è spiegata. Ma come se nulla fosse, dalla cantina di Lele esce questo Brunello di Montalcino "Poggio alle Mura" di Banfi. Guardo bene l'etichetta: 1973! Mi fa lui: "Sarà già aceto!". E io: "E chi l'ha detto? Apriamolo!".

L'ha aperta!!!!!!!!!!!

Anzi l'ho aperta, e ancora prima di aprirla la sorpresa è stata l'aver verificato controluce con una candela, l'assoluta mancanza di "fondo", niente non un granello. Scaraffato con attenzione, nel dacanter aveva un colore granato intenso con riflessi aranciati, figli del tempo passato in bottiglia: 35 anni!!! Lasciato un pò riposare, ma non tanto, portato al naso aveva chiari sentori di cotto e surmaturo, assolutamente capibili in un vino del genere: miele, marmellata e alcune note balsamiche sui terziari e dopo una mezz'ora dall'apertura.

Ma la sorpresa è stata berlo. Ora: prima cosa una leggerissima astringenza faceva notare una lieve presenza di tannino. A 35 anni hai ancora dei tannini??? Spettacolo! E poi comunque anche se a livello di corpo era già bello seduto, non dava assolutamente senzazione di annacquato, senzazione già riscontrata in alcuni vini attempati: come se fossero leggermente diluiti. Questo aveva ancora una piccola e leggera vena di acidità che lo sosteneva quel tanto che bastava per farlo stare in piedi.

Insomma un gran bel vino, bevuto con una gran bella persona, durante una gran bella serata.

Grazie Lele.

20 agosto 2008

LDW: Travaglini - Gattinara Riserva 99

Mi era rimasta questa bottiglia, nascosta in fondo in cantina.

Qualche sera fa ho deciso di berla. C'erano 30 gradi fuori, ma tirava un venticello leggero molto piacevole. Avevo voglia di bere un signor vino, senza pensare "cosa ci mangio insieme" o "aspetto una serata particolare, magari in inverno". No, come dice il protagonista del film "Sideways" è il grande vino che fa speciale il momento in cui lo bevi, non il contrario. E quindi me lo sono bevuto tutto, da solo e volentieri.

E ho fatto bene!

Un colore granato con unghia aranciata che era uno splendore.

Al naso, dopo le dovute "sventagliate" d'alcool, sono arrivate interessanti note di frutti rossi, con mora e lampone in evidenza, frutta secca, per poi lasciare il posto dopo circa mezz'ora, a note balsamiche e speziate con pepe e muschio su tutto.

In bocca un'apoteosi. Anche se leggermente stanco in quanto a nerbo, si è rivelato un giovanotto in quanto a tannini e acidità. Leggermente scarico, ma nel complesso un vino decisamente ottimo. Corposo, asciutto, intenso, caldo e complesso. Queste sono le sensazioni che mi ha dato.

Me lo sono bevuto anche alla memoria di Giancarlo, che ha sempre creduto nelle mie proposte anche se un pò pazze.

LDW: Salcheto - Salco Evoluzione 1999

WOW!!!!!!!!!!!!
Grande. Pieno. Monumentale.
Ma anche fine, setoso, morbido.

Vi state chiedendo se sono matto? NO.
Questo vino è un "GBV" Gran Bel Vino! Si Bello; perchè dopo buono, per dire qualcosa di più di buono mi viene in mente solo BELLO! Perchè questo vino oltre al palato mi risveglia anche il resto dei sensi. Un colore quasi granato ma comunque limpido e con riflessi porpora spettacolari. Colore pieno, intenso. Come intensa è la varietà di profumi che sprigiona dopo qualche minuto dall'apertura. All'inizio l'alcool la fa da padrone, ma presto escono tutti i sentori tipoci del Nobile di Montepulciano. La marasca, i frutti rossi, la viola. Con uns bocca importante e piena, calda e equilibrata, ormai i tannini hanno fatto il loro e adesso sono rotondi, quasi sferici. E' un vino incredibile.

Nell'89 hanno trovato in vigna un clone diverso, chiamato Salco, più resistente. Fatta la selezione massale ne hanno reimpiantato un ettaro e mezzo. Attualmente fa 25 giorni da macerazione, 27 mesi di affinamento tra bote grande e botte piccola e 48 mesi di bottiglia prima di arrivare sul mercato. Bisogna aspettare, ma ne vale assolutamente la pena.

GIROVINANDO 6 - CAMPRIANO

Per fortuna che esiste Ranuccio Neri.

Credo sia l'unico senese a tifare Bologna e questo a fatto si che inizialmente mi fosse ancora più simpatico. Ma Ranuccio non è solo calcio. E' una persona e un'amico incredibile, un vulcano, e un grande vignaiolo. Sta migliorando i prodotti di anno in anno. Segue l'istinto e cerca la qualità, a tutti i costi.
Fa vini buoni, alcuni buonissimi, con prezzi di 5 anni fa.
E in più è un toscano DOC di quelli che ci mettono un secondo a metterti a tuo agio e che ti lasciano sempre e comunque un ricordo splendido. Sempre con la battuta pronta, estremamente competente nel suo lavoro, umile e pieno di idee.
In una zona sotto Siena, vicina a Montalcino, in un luogo pieno di storia, di bellezza, e di quiete e pace; Ranuccio vinifica fondamentalmente sangiovese, dal quale elabora il Chianti Colli Senesi (base e riserva), un rosato piacevole (e nulla più, Ranuccio permettimi di dirlo questo è il tuo tallone d'achille). Il VinSanto e un bianco fresco e fragrante li ottiene vinificando Trebbiano Toscano e Malvasia del Chianti.

Oltre ai vini però, Ranuccio fa anche agriturismo mettendo a disposizione degli ospiti due strutture perfettamente ristrutturate. Una villa padronale, un rifugio per chi vuole leggere, pensare e riposare in ogni angolo; e una cascina (La Casa di Montazzi) che possono ospitare diverse persone. La villa fino a 12 la cascina fino a 6. La prima colazione è inclusa, e per pranzi e cene ci si può accordare con la cuoca che è sempre a disposizione per viziare i clienti.

Ma adesso uno sguardo ai vini che abbiamo assaggiato:

Bianco di Toscana 06: Trebbiano Toscano 80% Malvasia del Chianti 20%
Paglierino con riflessi verdognoli, ha belle note floreali con il biancospino in evidenza. In bocca risulta fresco, gradevole, non troppo acido. Di pronta beva, ottimo in queste giornate calde.
Chianti Colli Senesi 05: Sangiovese 80%, Canaiolo Nero15% Malvasia Nera 5%
Rosso rubino con sfumature porpora. Naso classico con sentori di frutti rossi, e una interessante nota di pepe. In bocca è caldo e asciutto, non troppo tannico, ben equilibrato e morbido. Non fa botte piccola e sosta 6 mesi in bottiglia prima di entrare in commercio. Sotto i 10 Euro (in cantina meno) e portate a casa un gran vino. garantito.

Chianti Colli Senesi Riserva 01: Sangiovese 90%, Canaiolo Nero10%
E qui Ranuccio si supera. Lo dico sinceramente, questa riserva è molto più buona di tantissime riserve della zona del Chianti Classico e costa meno della metà del prezzo che si trova nella zona del Gallo Nero. Bisogna avere pazienza e aspettare che si apra. E' un pò timido. Se si ha pazienza si scopre un vino veramente interessante, con un colore estremamente piacevole, un rubino con riflessi porpora, e un naso che attacca con il classico frutto rosso e vira con il tempo verso dei terziari che non ti aspetti: tabacco e cuoio su tutto. In bocca è corposo, non troppo tannico e con una buona persistenza. Certo non siamo di fronte e un "mostro", ma a un vino corretto, buono e con un rapporto qualità prezzo entusiasmante.

Vin Santo di Toscana 01: Malvasia del Chianti 80% Trebbiano Toscano 20%
Per finire questo simpatico prodotto che a me piace tanto. Raccolta solita e appassimento fino a Gennaio inoltrato. Due anni in caratelli da 70/120 litri, apertuara, colmatura, ulteriore affinamento da 3 a 4 anni e filtraggio. Tutto questo per avere un nettare color ambra carico, con intense note di frutta secca, miele e cera. La cosa che mi piace di più? E' un vino! non è uno di quei "passsiti" (senza nulla togliere alla categoria) melensi e dolcissimi che si trovano in commercio.
Una nota per l'olio e la grappa: Ranuccio fa un olio extravergine d'oliva di qualità elevatissima. Da assaggiare assolutamente. La grappa è veramente buona, anche questa da provare.

AZIENDA AGRICOLA CAMPRIANO
Loc. Campriano
Murlo (SI)
Telefono: 0577814232

GIROVINANDO 5 - PANIZZI

Eccomi di nuovo a scrivere dopo un bel giro in Toscana fatto prima di ferragosto, dove sono passato a trovare alcuni amici produttori, forse poco conosciuti dal grande pubblico, ma che vinificano come pochi in Italia.

Prima tappa a San Gimignano, patria della Vernaccia, ma anche di rossi corposi e strutturati, anche grazie a GIOVANNI PANIZZI, che arrivato da Milano nel lontano 1979, si è innamorato di queste terre tanto da trasferirsi e fare vino. E che vino!!!
Ho assaggiato praticamente tutta la produzione. Fantastica. Sia nei vini base che in quelli di punta, un grande pregio di Giovanni nel fare vino, a mio parere, è la semplicità e la finezza dei suoi prodotti.
La Vernaccia di San Gimignano base, tutto in acciaio, rivela un frutto molto espressivo, una giusta acidità e una freschezza fantastica. Corretto con belle note agrumate, ha un finale amarognolo molto interessante. Nel Cru Santa Margherita (vinificazione di una singola parcella di vigneto) aumenta la complessità del vino, anche se mantiene una fragranza ottima. Secco ma non troppo, rivela un ottimo equilibrio con le note vanigliate del legno dove fermenta e affina per 5 mesi. Nel Bianco di Gianni (blend 70% Vernaccia e 30% Chardonnay) si trovano perfettamente fuse le qualità dei due vitigni. La Vernaccia affina in acciaio, mentre lo Chardonnay fa 11 mesi di barrique. Ottima fragranza, freschezza e note di pompelmo e ananas. Finale simpatico con una interessante nota tostata e di mandorla amara.

Vernaccia di San Gimignano Riserva: che spettacolo!!! Veramente un gran bel vino. Bravo Gianni! Fa 12 mesi in barriques, si sentono, ma il vino ha una tale forza di suo, che il legno sta benissimo. E lo dico pur non amando i sentori vanigliati. Colore splendido luminoso paglierino con riflessi verdolini. Naso da spettacolo, con sentori floreali nitidissimi e alcune note di agrumi (pompelmo) e un sentore splendido di melone. In bocca è corposo, forte e complesso, ma con una schiena acida che sostiene e non porta alla stuccevolezza che invevitabilmente può portare l'affinamento in legno. Veramente un vino molto buono e dalla lunga vita. a mio parere conviene comprarne qualche bottiglia per poi scoprirlo negli anni.

Giovanni ha avuto coraggio! Si perchè San Gimignano è patria di bianchi e chi faceva rossi (diversi dal classico Chianti Colli Senesi) veniva guardato male. invece ha avuto ragione e adesso ha tre prodotti veramente ottimi.

Il Chianti Colli Senesi (100% Sangiovese) è un prodotto semplice, immediato, buono e corretto. Quello che ti aspetti da un Chianti, in questo vino lo trovi: lampone, fragola, viola mammola, ciliegia e un pò di vaniglia dovuta ai 12 mesi in legno piccolo. Il tutto molto ben equilibrato. Nota per il Ceraso: un rosato da uve Sangiovese (90%) e Canaiolo (10%) molto delicato e piacevole, con simpatiche note di frutti rossi. Bevuto fresco è veramente buono.

Colore purpureo per l'ultimo nato in casa Panizzi: il Rubente (100% Cabernet Sauvignon). Bel vino: complesso, con le classiche note del vitigno, speziato e elegante. In bocca le classiche note di frutti rossi con dei terziari interessantissimi di cacao e liquerizia.

E il mio preferito. Il Folgore (Sangiovese 80%, Merlot 10% e Cabernet Sauvignon 10%). Classico SuperTuscan, riflette in modo spettacolare ciò che il vitigno mette a disposizione. Giovanni in questo è fantastico. Difficilmente i suoi vini sono costruiti. Sono vini veri, dove dentro ci trovi tutta la passione di chi li fa. Un colore splendido rosso brillante con sfumature violacee, un naso complesso e una bocca che chiude lunghissima su note di pepe e caffè. Tannini ancora in grande evidenza, vista la giovane età del prodotto. Un blend classico toscano con muscoli e eleganza. Nota: per me tiene 10 anni.

Un consiglio: andate a trovare Giovanni.

AZIENDA AGRICOLA
PANIZZI GIOVANNI
Loc. Santa Margherita, 34
53037 San Gimignano (SI)
Telefono: 0577 941576

19 agosto 2008

GIROVINANDO 4 - GIRLAN

Anche in questa cantina ho amici, come Christian Oberdorfer (Direttore Vendite e Marketing) che, come sempre squisito nei modi, mi ha accompagnato nella mia breve (purtroppo) degustazione. Vini che mi sono sempre piaciuti. Vini semplici, ma molto corretti. Molti di pronta beva, e soprattutto con un rapporto qualità prezzo eccezionale. Anche in questo caso tre linee come spesso accade nelle cantine altoatesine.

La linea "VINUM" con prezzi sotto i 5 Euro e comprende Pinot Bianco, Chardonnay, Pinot Grigio, Muller Thurgau, Gewurtztraminer, Moscato Giallo tra i bianchi; Schiava, Lago di Caldaro, Vernatsch, Santa maddalena, Pinot Nero e Lagrein per i rossi, più un simpatico e freschissimo rosato: il Lagrein Kretzer.

Per la linea intermedia denominata "PREMIUM", la Cantina di Cornaiano propone una serie molto interessante di cru da uve a bacca bianca: Pinot Bianco "Plattenriegl", Sauvignon "Indra", Gewurtztraminer "Aimè", Muller Thurgau "Valzer" e il "Girlan Classic Bianco", una cuvée di Pinot Grigio, Pinot Bianco e Sauvignon. Per i rossi, i cru sono monovitigno e prodotti da uve Schiava (Fass N°9 e Santa Maddalena Bischofshof), Pinot Nero (Patricia), Merlot (De Vill), Lagrein (Laurin), Cabernet Sauvignon (Doss) e un blend di 60% Lagrein e 40% Merlot molto interessante (Girlan Classic Rosso).

La linea "SELECT ART" identifica la produzione alta di gamma in casa Girlan. La cantina propone 4 bianchi (Chardonnay, Sauvignon, Gewurtztraminer e il Pasithea Oro) e 5 rossi (Schiava, Pinot Nero, Lagrein e Cabernet Sauvignon più il Pasithea Rosa da uve Moscato).

Mi sono concentrato su due soli vini ma di spessore incredibile:

la Schiava "SELECT ART" Gschleier, un vino incredibilmente fresco anche se pronto a diversi anni di invecchiamento. Un naso bellissimo con frutti rossi maturi in evidenza e note di sottobosco incredibili. in bocca è fresco e acido allo stesso tempo, e il finale è molto presente. Un vino corretto da un vitigno che solitamente da vini di pronta beva. Questo è un signor vino che si può tenere in cantina per 6/7 anni senza problemi, ma anche bere nei prossimi mesi senza temere di combinare un infanticidio.

Poi ho assaggiato una dei migliori Pinot Nero dell'Altoadige. Lo dico senza timore di essere smentito.
Nel Pinot Nero "SELECT ART" Trattman ho sentito il Pinot Nero francese, lungo, piacevole non pesante ma complesso. Le uve vengono da una parcella a Mazzon e confinano con le vigne di Gottardi, Hofstatter e Hass.
Grande vino.
Adatto anche a lungo invechiamento. Anche 10 anni se conservato nelle condizioni ottimali. Un naso superbo pieno di sentori floreali e di frutti rossi, molto piacevole. In bocca una delicatezza incredibile e un finale lungo e complesso. Veramente un vino che consiglio vivamente.

GIROVINANDO 3 - COLTERENZIO

Sempre una bella cantina quella di Colterenzio. Sanno il fatto loro e lavorano bene, anche se alcuni assaggi mi hanno lasciato interdetto. Ho assaggiato 5 vini: tre della linea base e i due "LAFOA".
Neanche a dirlo i due supertirol sono risultati i migliori, ma ricordavo per la linea base, una correttezza spaventosa. Oggi non posso dire la stessa cosa.

Ho assaggiato il Weissburgunder, il Sauvignon, e lo Chardonnay. Tutti e tre spenti e stanchi. non avevano quella solita, e incredibile, freschezza che i vini di Colterenzio ma hanno abituato a trovare. Non so se questo sia da attribuire all'annata o a una cattiva vinificazione (non credo), ma sta di fatto che sono risultati poveri sia al naso sia in bocca. Soprattutto il Sauvignon mi ha profondamente deluso: nulla che mi ricordasse questo sontuoso vitigno, nulla che mi desse quella sensazione pungente tipica di queste uve. Intendiamoci: non che fossero da buttare via, ma visto quello che mi aspetto, il risultato non è stato soddisfacente.

Al contrario i "SUPERTIROL" mi hanno entusiasmato, pur non essendo i miei vini preferiti.

Il Cabernet Sauvignon LAFOA come sempre è risultato ricco, muscoloso, intrigante e semplicemente buono. Al naso apre con i classici frutti rossi, quasi neri, con prevelenza del ribes e della mora. Poi lasciandolo aprire esplode un netto sentore di cioccolato che chiude con la classica vaniglia, dovuta all'affinamento in legno, che però non sovrasta il vino. In bocca è sontuoso, strutturato e lunghissimo.
Alcuni dati: 6000 piante per ettaro a 430 metri d'altezza, piantate nel 1987.
Resa di 36 quintali per ettaro (bassissima!!!), fermentazione di 10 giorni, malolattica e affinamento in barriques francesi per 18 mesi. Alcool: 13.5%

Il Sauvignon LAFOA è grandioso anche questo e pur essendo di rango, mantiene una freschezza micidiale. Incredibile, al livello del Sanct Valentin di Appiano se non migliore. Al naso si presenta con sentori di fiori e con sambuco e salvia in evidenza. In bocca ha un'ottimo equilibrio tra freschezza, acidità e struttura. Finale lunghissimo.
Alcuni dati: 6000 piante per ettaro a 430 metri d'altezza, piantate nel 1989.
Resa di 55 quintali per ettaro (ottima!), fermentazione metà in acciaio e metà in legno. Solo la metà in legno fa la malolattica e affina circa 8 mesi. Alcool: 13.5%

01 agosto 2008

GIROVINANDO 2 - NALLES M. N.

Sono fortemente legato ai vini di questa cantina e anche al suo direttore, Christian Math. Li conosco da 8 anni, non erano nessuno, e stanno avendo una crescita costante e hanno raggiunto una maturità assoluta. La linea base ha un rapporto qualità prezzo eccezionale, e la linea alta, Baron Salvadori, è al top in Italia.

Ho assaggiato 3 vini, uno per ogni linea che la cantina produce, e tutti e tre mi hanno positivamente sorpreso. Sono rimasto sui bianchi perchè ritengo questa cantina particolarmente interessante sui vitigni a bacca bianca, segnatamente gewurtztraminer e sauvigno. Non che non sappiano vinificare i rossi, al contrario i loro merlot sono spaventosamente buoni, ma la freschezza che avverto sui vitigni a bacca bianca è veramente di un livello superiore.

Il base che ho deciso di assaggiare è il Gewurtztraminer 07. Giallo intenso con riflessi dorati, da subito si capisce l'appartenenza al vitigno. leggermente surmaturo, gode di una freschezza interessante e un'acidità non invasiva. Interessanti sentori di chidi di garofano e di rosa si delineano perfettamente già a un primo assaggio. Corposo in bocca, risulta assolutamente equilibrato e di pronta beva, anche se un paio d'annio di bottiglia non gli fanno male.

Il secondo vino assaggiato è il cru di Pinot Bianco, il "Sirmian" dalla zona di produzione della uve. Sicuramente un prodotto sopra la media che si fa rispettare sia nei profumi che nei sapori. molto interessante il bouquet che si dipana tra l'agrumato, la mela e chiude con un leggero sentore di ananas. In bocca è equilibrato e giustamente acido. punto a favore la grande freschezza. Sicuramente un prodotto che vale la pena di provare anche per il prezzo che se non ricordo male è sotto i 15 Euro.

Per chiudere ci siamo dedicati all'assaggio del Gewurtztraminer della linea "Baron Salvadori". Un vinone, le cui uve vengono coltivate sopra Termeno (la migliore e la più classica zona di produzione del Gewurtztraminer) che rimane 8 mesi in acciaio sopra i lieviti e fa un discreto affinamento in bottiglia. Ricalca nei sentori il fratellino minore, ma in modo più spiccato e importante. Anche in questo caso spiccano la rosa e il chiodo di garofano, ma l'intensità è veramente importante. Grande freschezza in bocca e un'acidità molto equilibrata. Un finale polposo è una piacevole sorpresa.

GIROVINANDO 1 - NIKLAS SOLVA

Sono stato a fare un giro a Caldaro pochi giorni fa, per fare una sorpresa a alcuni amici produttori, e verificare le nuove annate e le nuove sorprese che questa terra propone con grande regolarità.
Sono stato da Niklas Solva, da Nalles, Colterenzio e Girlan.
Per fortuna ho preso bel tempo ma anche una temperatura non esagerata. Mattina produttori, primo pomeriggio produttori, dalle 16 in piscina al lago per smaltire e potermi rimettere in viaggio in tutta sicurezza. E ora veniamo ai vini:

NIKLAS SOLVA (Caldaro)
E' un grande. Non ho altro aggettivo per descrivere Niklas. A parte la disponibilità della famiglia (ottimo anche come agriturismo, prima o poi ci vado) continua imperterrito a fare i suoi vini, come vuole lui e se pensa che sia il caso di farli. Sennò passa la mano.

Il Sauvignon 07, che ho assaggiato e comprato, è un vino di una classicità disarmante: quello che ti aspetti da un Sauvignon altoatesino, lì lo trovi. E' buono, un naso semplice con la classica pipì di gatto e la foglia di peperone, ma complesso insieme con questi sentori che si fondono piano piano, in bocca grasso al punto giusto e esplosivo in quanto a sapori. Lunghissmo. Dimenticavo il prezzo: siamo su un prodotto qualitativamente alto per un costo di 7 euro circa. E' un grande anche in questo Niklas, potrebbe alzare i prezzi e venderebbe uglualmente tutto.

Poi siamo passati al Weisseburgunder 07, che si presenta con un colore giallo paglierino con dei bellissimi riflessi verdolini. Solo il colore trasmette freschezza. Al naso rivela classici sentori fruttati con la mela in netta evidenza. In bocca evidenzia una buona struttura, semza spigoli. insomma come al solito un vino corretto, classico, di terroir. Con Niklas è dura sbagliare.

Poi è stata la volta del fratello maggiore: il "Klaser 06". Passa molto più tempo sui lieveti e viene raccolto più maturo. E si sente! E' polposo, grasso ma comunque fresco e leggermente acido. Una grande prova di maturità per Niklas, che non ci crederete ma a volte chiede consiglio ai suoio clienti.

Poi un veloce assaggio di Mondevinum 06, Pinot Bianco e Sauvignon quasi raccolti in surmaturazione con un anno di botte piccola. grandi sentori sia al naso che in bocca, grande freschezza ma anche un certa opulenza. Questo è buono tra 5 anni.

E qui passiamo a qualcosa di particolare. Il Kerner.
Non si trova molto spesso un vino così particolare, che pochissimi produttori coltivano, e che Niklas lavora alla grande come tutta la sua produzione. Questo assaggio è stato particolarmente coinvolgente, anche perchè Niklas ci crede molto in questo prodotto. é freschissimo, acido al punto giusto, con sentori particolarissimi di albicocca, pesca e in ultimo di uva matura. E' di una freschezza disarmante. Buono. anzi quasi bello! (Che è di più di buono).
Dopo il Kerner siamo passati ai rossi che sono ugualmente importanti nella produzione di casa Solva.

Il Südtiroler Kalterer See Auslese Klassisch DOC, è il vino giovane per eccellenza in Alto Adige. Viene dalla Schiava, come vitigno, e abbina a sentori fruttati una grandissima freschezza e acidità. Secondo me è un gran vino anche da bere leggermente freddo accompagnando anche il pesce non troppo impegnativo. Va riscoperto, perchè non è più, a mio parere, il vino base del SudTirol.

Il Lagrein base, al contrario, è già un prodotto molto più complesso e interessante, che abbina la freschezza alla forza e alla muscolarità tipica di un vitigno scorbutico come il Lagrein. Colore rosso granato, al naso attacca pesante e un pò scomposto, ma con il tempo esce il frutto, e tutto rientra nei canoni. In bocca è comunque importante e di nuovo i frutti rossi si ritrovano con insistenza. Leggermente tannico a mio parere si può tenere anche 5/6 anni senza problemi.

Per finire il Lagrein "Klaser", che praticamente è una riserva, con una piccola percentuale di Cabernet sauvignon e di Cabernet Franc, che però sono molto disceti sia al naso che in bocca. Le uve vengono lavorate insieme da subito e si fanno 20 mesi in botti di rovere. Rese basse e selezione molto spinta in vigna portano questo vino su livelli di eccellenza.

LDW: San Michele Appiano - Sauvignon Sanct Valentin 2005

E' sempre un gran bel vino, ma ultimamente devo tirare le orecchie a San Michele. Secondo me la qualità è scesa. Non so se per le vendemmie o per un calo di altro genere, sta di fatto che, la solita e squisita opulenza di questo sauvignon, è da un pò che non la trovo più. troppo schiacciato, troppo seduto su alcune bottiglie stanco. Per cartà, al naso rimane una bomba, e anche al gusto il sapore è sempre molto complesso, ma in quanto a potenza e persistenza... non ci siamo. A breve mi riprometto di riassaggiarlo per verificare non fosse la bottiglia.