BB

10 dicembre 2008

Barbaresco 2004 - Ugo Lequio

Serata ai Vini d'Italia con il mio amico Lorenzo, anche lui appassionato di vini. Decidiamo di farci portare in piemonte, e scegliamo un vino importante come il Barbaresco, ma di una annata recente. Il 2004.

Probabilmente, anzi sicuramente un errore. Non esagerato, ma un errore. Non era pronto per niente, oltre ad averci fatto stare "in pena" per una buona mezzora, in attesa che le puzze che uscivano all'inizio dalla bottiglia, si dileguassero definitivamente.

Non sono assolutamente rimasto contento di questa bottiglia, senza nulla togliere a Max dei vini che me la ha consigliata. Però devo dire che, una cosa che non sopporto, è quando un produttore mette in commercio un vino non ancora pronto da bere. Questo sarà un ottimo vino tra 2/3 anni almeno. Si sentono ancora le puzze di cantina, tannini che si stanno formando e soprattutto il corpo ancora in crescita.

Non è pronto e lo vendono. Capisco se lo vuole un ristoratore per tenerlo a maturare nella sua cantina, ma darlo alle enoteche per poi venderlo a chi lo vuole bere, non ci sto. Ma l'importante è fare cassa.

Passiamo alla degustazione.

Visivamente si presenta con un gran bel colore rubino intenso e brillante, che tradisce la giovane età del prodotto. Il problema inizia quando si avvicina al naso: ho pensato che fosse una bottiglia sfortunata. Esalava puzze tipiche di cantina, di fermentazione che mi hanno portato a chiedere un consiglio oltre che al mio amico anche a Max e a Marco (collaboratore). La cosa che mi ha un pò ingastrito è che Max ha detto: "Tranquillo, è così lui." Non sono per niente tranquillo se è così. Perchè fa schifo!

Al naso per 20 minuti non ho sentito nessun profumo, poi a forza di girarlo nel bicchiere, ha cominciato a dare qualche segno di risurrezione. Piccoli e sbiaditi sentori di frutti rossi, qualche accenno floreale e nulla più.

In bocca, purtroppo, non si è rivelato molto meglio: seduto, poco tannino, e un corpo ancora in lenta evoluzione. Chiaramente e fortunatamente poco equilibrato, il sapore comunque non era proprio tutto da buttare, ma di certo la prossima volta lo assaggerò con almeno 3 o 4 anni sulla schiena.

LDW: Barolo Marcenasco 97 - Ratti

Vino assolutamente interessante e molto, molto buono. Non sono un grande estimatore del Barolo, preferisco il fratello minore: il Barbaresco. Però questa bottiglia mi ha piacevolmente sorpreso. Un gran bel colore granato, con intensi riflessi arancioni. Gli anni si vedevano, ma il colore era molto intenso. Al naso ha un impatto alcolico importante, anche se dopo pochi minuti comincia a sprigionare una gamma di profumi ampia e variegata.

Dai classici sentori di frutta rossa, con una incredibile confettura di more in grande evidenza, si passa a profumi più floreali ma sempre molto accattivanti. Sul lungo periodo escono anche interessanti sentori balsamici che ampliano in modo e maniera molto intensa lo spettro olfattivo.

In bocca attacca con un ottimo equilibrio, che sfocia in una interessante dose di tannini ancora ben presenti, ma sicuramente ben fusi nel prodotto. Se devo forzatamente cercare un piccolo difetto, è che si presenta un pò seduto e un pò corto sul finale, ma da un vino di 11 anni in fondo un pò me lo aspetto, e quindi non mi da molti problemi.

Per il resto una magnifica bevuta.