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29 settembre 2008

LDW: Montepulciano Marina Cvetic 04 - Masciarelli

C'era da festeggiare la conferma a lavoro della Pucci, e siamo andati a pranzo in una classica trattoria bolognese. Menù buono, classico da trattoria, con un paio di piatti interessanti come lo sformatino con pancetta, patate e trartufo; e i ravioli con patate e speck molto saporiti e ben fatti. Classica grigliata, un pò secca la carne ma buona; e un bellissimo Montepulciano d'Abruzzo, che Masciarelli non sbaglia da una vita. Nota a margine: il vecchio proprietario. Una palla da paura. Ma dopo un pò di tempo e alcune mie risposte, deve aver capito e non si è più fatto vedere fino alla fine. BRAVO!

Il vino: un 2004 a 28 Euro è anche un prezzo più che accettabile, e comunque ben conservato. Diciamo che nel servizio non hanno brillato, ma comunque non si può volere la luna da locali di questo genere.

Degustazione: colore rosso rubino intenso, quasi cupo, con unghia porpora. Molto bello, quasi impenetrabile, con molti archetti sottili. Al naso sprigiona immediatamente notevoli sentori di ciliegia, amarena, marasca che con il tempo virano su profumi di frutta cotta e marmellata. Sul finale anche una leggera nota di cioccolato che sta molto bene. In bocca si rivela assolutamente equilibrato, con la parte alcoolica molto fine e perfettamente fusa con il vino. Ottima corrispondenza con le note olfattive e un finale assolutamente faraonico oltre i 10 secondi. Un grandissimo vino che può ancora aspettare in bottiglia qualche anno.

MASCIARELLI
66010 San Martino sulla Marrucina (CH)
Tel: 0871.85241
Email: info@masciarelli.it

22 settembre 2008

SERATE DIVINE: Arcimbaldo 98 - Cennatoio

Anche in questo caso due notizie dal sito del produtore.
Composizione uvaggio: Cabernet Sauvignon 50%, Sangiovese grosso 50%
Vinificazione: tradizionale con impiego di lieviti selezionati e lunga macerazione delle vinacce. Affinamento in legno: appena terminata la fermentazione malolattica il vino e stato passato in barriques di rovere francese da 225 l. e 300 l. dove rimane per circa 14/16 mesi. Affinamento in bottiglia: minimo 6 mesi in locali condizionati. Numero bottiglie: 6.000 da 75 cl. Gradazione alcolica: 13,30% vol.

Degustazione: comprato nel 2000 direttamente dal produttore, ho sempre amato questo prodotto, in quanto ha una differenza dal classico supertuscan che il chianti propone come alternativa al vino di zona per eccellenza. Solitamente nel supertuscan si cerca un prodotto muscoloso, di impatto dove le note tosctate siano molto sentite. Qui troviamo invece un vino che comunque rispecchia la finezza a partire dal colore, un rubino intenso e brillante anche dopo dieci anni. Al naso oltre al solito sentore di sottobosco tipico del vino rosso, mostra alcune note molto interessanti che si ritrovano solo in vini di un certo livello: cacao, caffè tostato, cuoio e leggerissime traccie di tabacco. In bocca esplode con le medesime note precedentemente avvertite al naso, con una componente tannica rilevante anche dopo un decennio. Insomma un vino di ampio spessore che merita di essere bevuto più spesso. Emiliano aspettami che vengo a fare la scorta quanto prima.

CENNATOIO INTERVINEAS
Via San Leolino, 35
500020 Panzano in Chianti (FI)
Tel: 055 852134

SERATE DIVINE: Apparita 95 - Castello di Ama

Altro grandissimo vino toscano, che fa sognare. Due brevi note dal sito per completezza d'informazione:
"L’Apparita è un vino culto sin dalla prima annata 1985. E’ un merlot in purezza con una grandissima struttura riconoscibile tra mille per una eleganza veramente sorprendente che ha fatto scoprire il grande terroir di Castello di Ama agli appassionati di tutto il mondo. Caratteristiche del vigneto. Posizionate alla sommità del Vigneto Bellavista, ad una altitudine di 490 metri s.l.m., si trovano le piccole parcelle (numeri 23-24-25 del catasto vigne aziendale) che vanno a costituire la vigna L’Apparita per un totale di 3.84.40 ettari.Impiantate nel 1975 con Canaiolo e Malvasia Bianca sono state reinnestate, negli anni 1982-1985, a Merlot con il clone 342. La forma di allevamento a Lira Aperta ed il terreno particolarmente ricco di argilla fanno di questo piccolo cru un gioiello dell’enologia mondiale."
L'annata 1995:
Vinificazione:
Le uve selezionate per Q.li 160 sono state raccolte il 25 Settembre. Tali uve sono state pigiate e diraspate. La fermentazione si è sviluppata in maniera regolare ad una temperatura intorno ai 33° - 34°C. I rimontaggi si sono succeduti delicatamente per tutta la fermentazione e la macerazione si è protratta fino alla soglia dei 28 giorni. Dopo la svinatura di Hl. 102 si è proceduto ad effettuare la fermentazione malolattica interamente in barriques.
Affinamento:
Durante il mese di Dicembre 1995 a malolattica ultimata, il vino è stato travasato ed assemblato per ritornare immediatamente in barriques di rovere di Allier nuove per il 70%. Il periodo di maturazione, confortato come sempre da degustazioni periodiche si è protratto per circa 14 mesi. L’imbottigliamento è stato effettuato il 28 Maggio 1997 ottenendo N. 12.280 bordolesi e N. 604 magnum.
Dati analitici:
Acidità totale: 5,70
Acidità volatile: 0,46
pH: 3,47
Alcol: 13,60
Estratto secco: 31,20

Degustazione: Grande, Grande, Grande!
io poi stravedo per il Merlot e quindi sono di parte. Ma questo rimane un vino MONSTER e veramente di grande struttura. Il colore si presenta il rosso rubino intenso più bello che abbia mai visto, con riflessi porpora incredibili e una lucentezza imperiosa. Denso, profondo e con un naso che si sprigiona già nei primi minuti. Note di sottobosco, con mora e confettura di ribes in evidenza. Note balsamiche di muschio che piano piano si fanno notare bilanciate magnificamente con il resto del vino. In bocca poi si esalta: una struttura imponente con un grado alcolico perfettamente fuso, con un tannino lievemente accennato che equilibria in modo splendido tutto il prodotto. Un finale da urlo con le note balsamiche che rimangono tantissimo. Splendido.

SERATE DIVINE: Tignanello 91 - Antinori

Come per il Solaia inserisco alcune note dal sito di Antinori, poi passerò al giudizio personale.

"Tignanello è prodotto esclusivamente dall'omonimo vigneto che si trova su un terreno di 47 ettari esposto a sud-ovest, di origine calcarea con elementi tufacei, ad un'altezza tra i 350 e i 400 metri s.l.m. presso la Tenuta di Tignanello. E' stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barrique, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali, quali il Cabernet, e tra i primi vini rossi nel Chianti a non usare uve bianche. Tignanello, in origine "Chianti Classico Riserva vigneto Tignanello" è stato vinificato per la prima volta da un unico vigneto con l'annata 1970, quando conteneva il 20% di Canaiolo e il 5% di Trebbiano e Malvasia, ed era affinato in piccole botti di rovere. Con l'annata 1971 è diventato vino da tavola di Toscana ed è stato chiamato Tignanello e con l'annata 1975 le uve bianche sono state totalmente eliminate. Dal 1982 la composizione è rimasta la stessa di quella attuale. Tignanello viene prodotto soltanto nelle annate migliori; non è stato prodotto nel 1972, 1973,1974, 1976, 1984, 1992 e 2002.
Le condizioni climatiche del periodo di raccolta hanno richiesto un'elevata attenzione alla selezione e alla scelta delle migliori uve, specialmente nel caso del Sangiovese. Come nelle annate precedenti in cantina si è prestata molta cura alle fasi fermentativa ed estrattiva, effettuando delestage e rimontaggi più frequenti ma meno intensi, per ottenere i migliori risultati dal punto di vista del colore e del tannino. Per tutte e tre le varietà le fermentazioni sono state condotte con temperature medie di 27°, senza mai oltrepassare i 31°, in modo da preservare al massimo sensazioni olfattive e tipicità del frutto. Sin da subito i mosti hanno evidenziato una grande complessità ma soprattutto, nel caso del Sangiovese, una grande tipicità varietale in profumi ed eleganza. Dopo la svinatura, effettuata a fermentazione alcolica terminata, i vini sono stati immessi in barriques nuove di rovere, con l'intento, riuscito, di far avvenire la fermentazione malolattica entro la fine dell'anno. In seguito sono stati assemblati, hanno riposato per circa 12 mesi in barriques, sono stati travasati ed infine, dopo un attento assaggio barrique per barrique, il vino è stato imbottigliato. L'introduzione sul mercato è avvenuta dopo un ulteriore anno di affinamento. Alcool : 13,5% Vol. "

Degustazione: anche lui si presenta con un colore granato, meno profondo del collega Solaia, ma ugualmente limpido (merito del DOC che li conserva alla grande). Al naso si rivela immediatamente il buon vecchio Tignanello che tutti conosciamo e che ultimamente (più o meno annata 2002) Antinori ha visibilmente cambiato e declassato per la grande richiesta che fa il mercato e quindi non viene più selezionato come questo 1991 di grande spessore. Questo rimane uno dei vini che mi hanno fatto innamorare di bacco. Lo bevvi la prima volta alla cena di addio al celibato del mio amico Bobo tanti anni fa, al Caminetto a Modena. Dicevo del naso: solita frutta rossa, ormai divenuta cotta, con sentori di bacche nere e un fondo di cioccolato molto buono. In bocca risulta grasso, pastoso, denso e con ottima trama. Una struttura importante che richiama le note verificate al naso. Finale lungo e persistente. Sicuramente un grande vino, che però adesso non è più così. Peccato.

SERATE DIVINE: Solaia 90 - Antinori

E si comincia!
Veramente un ottimo prodotto, e grazie al DOC, mantenuto e invecchiato a regola d'arte. Sempre un bel bere e soprattutto un prodotto che rimane più o meno simile durante le annate. In questo, a differenza del Tignanello di cui parlerò dopo, Antinori ha fatto una scelta ottima: pochi cambiamenti e soprattutto un puntare all'eccellenza senza compromessi.

Dal sito di Antinori: "Solaia è un vigneto di 10 ettari esposto a sud-ovest tra i 350 e i 400 metri s.l.m. su un suolo roccioso calcareo e su roccia di alberese. E' situato presso la tenuta Tignanello, contiguo all'omonimo vigneto, sulla stessa proprietà nella zona di Mercatale Val di Pesa nel Chianti Classico. Antinori ha prodotto questo vino per la prima volta con l'annata 1978; l'uvaggio iniziale era 80% Cabernet Sauvignon e 20% Cabernet Franc, che è stato ripetuto nel 1979. Nelle annate successive è stato introdotto un 20% di Sangiovese e sono state fatte alcune correzioni nel rapporto tra Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, fino ad arrivare alla composizione attuale. Solaia è prodotto soltanto nelle annate eccezionali e non è stato prodotto nel 1980, 1981, 1983,1984 e 1992. Le uve provenienti dal vigneto Solaia, che vengono severamente selezionate, sono tra le ultime ad essere vendemmiate (inizio il 18 settembre per i Cabernet e il Sangiovese una settimana dopo). Le uve sono state diraspate e pigiate in maniera soffice e vinificate separatamente usando nuovi metodi che garantiscono una tecnica di lavorazione molto delicata. La macerazione è avvenuta in tini di legno da 50hl (dove vengono ripetute periodicamente follature per ottenere una migliore estrazione di colore, di complessità e di tannini più soffici). Durante questo periodo (15 giorni per il Sangiovese, e 20 giorni per il Cabernet), il vino ha completato anche la fermentazione alcolica ad una temperatura non superiore ai 30°C. Il vino è stato poi introdotto in barriques nuove e di un anno di età (Alliers & Troncais) dove, entro la fine dell'anno, ha completato la fermentazione malolattica. Successivamente il vino è stato travasato per un accurato assemblaggio delle due varietà e riportato in barriques dove ha riposato per ca. 14 mesi, al termine dei quali, si è proceduto all'imbottigliamento. Ha fatto seguito un affinamento in bottiglia di almeno 12 mesi prima dell'introduzione sul mercato. Alcool : 13,0% Vol."

A questo punto la degustazione: il vino si presenta con un colore granato intenso con riflessi aranciati, ma una limpidezza incredibile. Ancora con una buonissima densità, al naso, dopo adeguata ossigenazione, colpisce per le nitide note fruttate ancora molto fresche, a cui si sommano evidenti profumi balsamici. In bocca i tannini sono quasi scomparsi e si fondono in modo eccellente con l'alcool dando al vino una profondità gustativa interessante. Equilibrio ancora buono, e finale lungo e persistente. Un ottimo vino anche se maggiorenne.

21 settembre 2008

GDO: Sassaiolo 06 - Monteschiavo

Vino molto interessante, di una DOC (Rosso Piceno) spesso sottovalutata. Uvaggio composto per l'85% da sangiovese e dal 15% di Montepulciano, il Sassaiolo in vendita all'Esselunga a 3,55 Euro, è un prodotto che da grandi soddisfazioni con un piccolo prezzo. Si presenta con un bel colore rosso rubino intenso con una discreta limpidezza. Al naso si avvertono immediatamente i classici sentori di frutti rossi con la fragola, l'amarena e il mirtillo in evidenza. Molto interessante la nota di rabarbaro che cresce con regolarità nel bicchiere. Col tempo si avvertono anche eccellenti note di cioccolato e menta. In bocca è potente ed equilibrato con alcool e tannini discretamente fusi. Buon finale di discreta persistenza. In generale una ottima bottiglia soprattutto relativamente al prezzo.
Voto: 7,5 - QP: 8,5

18 settembre 2008

NEWS: Fotovoltaico Galleggiante

Questi sono dei geni!
Siamo nella Napa Valley in California e l'azienda vinicola FAR NIENTE WINERY (già il nome è tutto un programma) voleva produrre elettricità per il proprio fabbisogna, tramite pannelli fotovoltaici. Immediatamente però è sorto un importante problema. Dove li mettiamo? Possiamo sacrificare una parte delle vigne per produrre energia pulita? Certo che no! Le vigne sono il nostro business. E allora?

Pannelli galleggianti nello stagno della tenuta.

"La Far Niente Winery, è riuscita a sfruttare la superficie dello stagno per installare un impianto fotovoltaico galleggiante. Senza compromettere le aree riservate alle coltivazioni, questa soluzione per la generazione di energia ecologicamente compatibile si offre come esempio di una politica aziendale responsabile e di avanguardia. L'impianto è il primo del genere nell'industria del fotovoltaico. La tecnologia utilizzata è chiamata Floatovoltaic, ed è stata sviluppata dalla Thompson Technology Industries Inc. L'installazione dei pannelli su corpi di acqua migliora la loro qualità evitando la diretta esposizione al sole, riducendo inoltre l'evaporazione dell'acqua dello stagno."

PS: Sarei curioso di assaggiare i vini di questa azienda, ma sullo shop online del sito, ho visto i prezzi e si parte dai 56 $ per lo Chardonnay, ai 125 $ del Cabernet Sauvignon fino ai 350 $ del Cabernet Sauvignon Cave Collection 1995. Poi hanno due tipi di vino dolce il "Dolce" Far Niente (85 $) e lo speciale Dolce Saint Nicholas 1999 (500 $).
Segue la selezione da singolo vitigno denominata "Nickel & Nickel" (direi il fondatore della cantina) che annovera Cabernet Sauvignon (90/140 $), Chardonnay (45/54 $), Merlot (50/55 $), Zinfandel (48 $), Syrah (48 $) e Pinot Nero (55 $).
Insomma una cantina che i vini se li fa pagare. Però mi piacerebbe assaggiarli.

FAR NIENTE WINERY
1350 Acacia Drive
OAKVILLE, CA 94562
Email: info@farniente.com

15 settembre 2008

LDW: Ariola Tempranillo 03 - Artiga & Fustel

La "Artiga & Fustel", è un'azienda dai grandi numeri, che generalmente produce vini di bassa levatura, ma da qualche anno, ha inserito in carta una linea alta che comprende anche questo interessante rosso. E' un discreto vino, che proviene dalla parte nord della Spagna (Catalogna), ottenuto da un vigneto di tempranillo di 40/45 anni, con una densità di circa 3000 ceppi per ettaro, situato a circa 500 metri d'altezza sul livello del mare. Subisce l'influenza del mediterraneo che spira da est con una certa intensità. Normalmente vendemmiato nelle prime settimane di settembre, fa la fermentazione in acciaio e qualche mese di bottiglia.
Nel bicchiere si presenta con un bel colore rubino intenso, e un'ottima limpidezza. Al naso apre sgarbato, anche perchè i 13 gradi si fanno sentire, ma con il tempo si fanno strada i classici sentori da vino rosso, quali le note di sottobosco, i frutti rossi e neri, e un lieve sentore di frutta cotta. In bocca si presenta armonico, caldo e equilibrato con una eccellente nota di liquerizia che sorprende. Discretamente lungo nel finale, è comunque un vino piacevole anche con 5 anni sulle spalle. Fresco e intenso, da sicuramente soddisfazioni con diversi abbinamenti.

ARTIGA & FUSTEL
C/ Progrés
2108720 Vilafranca del Penedès
Barcelona, SPAIN
info@artiga-fustel.com

09 settembre 2008

LDW: Syrah les Epices 03 - Domaine les Yeuses

Bello, bello, bello!!!
Comincia a ragionare questo ottimo Syrah di questa bella realtà francese vicino a Marsiglia a pochi kilometri dal mare. Una bella scoperta, trovata su internet (chateauonline.com) a un prezzo veramente competitivo. Attualmente è quotato 7, 95 Euro l'annata 2005, ma come minimo ha bisogno di 2/3 anni di bottiglia.
Aperto ieri sera perchè mi andava, ho trovato un vino sicuramente interessante e ancora con qualche anno da dare in bottiglia. Colore granato intenso, con riflessi purpurei, discreti archetti a indicare un corposo alcool (13,5%). Al naso si trova subito pronto e sprigiona intensi aromi fruttati molto delicati e dopo una ventina di minuti una spezialità complessa che ne giustifica il nome. Il classico pepe nero del Syrah e una interessante noce moscata. In bocca risulta caldo, armonico e equilibrato con una nota salina che conferma la vicinanza dei vigneti al mare e quindi l'influenza dello stesso. Finale non lunghissimo ma più che decoroso. Nel complesso un vino sicuramente ben fatto, molto buono e bevibile da oggi per almeno 2/3 anni. Ottimo chiaramente il rapporto qualità prezzo.

08 settembre 2008

LDW: Sauvignon Praepositus 06 - Novacella

Sabato sera mi sono sbevazzato insieme a un'amica, una buona bottiglia di bianco. Era un pò di tempo che volevo tirargli il collo (non all'amica!!!), ma come sempre cerco la giusta situazione. La Pucci ha fatto il pesciolino, e io ci ho messo il vino: Sauvignon Praepositus 2006 dell'Abbazia di Novacella.
E bravi i frati!!!
A parte gli scherzi, devo dire che pur non essendo esattamente a temperatura (sarà stato sui 13/14 gradi) è risultato veramente un vino più che piacevole e alla fine si è anche fatto sentire con i suoi 13,5°.
Appena aperto si è palesato con un colore veramente armonico: un giallo paglierino tenue con splendidi riflessi verdolini, che mi hanno immediatamente predisposto all'assaggio. Come si dice, anche l'occhio vuole la sua parte. Al naso si presenta con i classici sentori del Sauvignon, foglia di pomodoro, pipì di gatto in evidenza su una serie di profumi speziati molto tenui e poco invasisi, he però davano una interessante complessità al vino. In bocca si è ben comportato con una buonissima acidità, contrapposta a un corpo importante e a un equilibrio molto composto. Nel complesso un vino molto molto buono, anche se i fraticelli se lo fanno pagare.

04 settembre 2008

LDW: Tenuta il Borro - Il Borro 2003

Ieri sera ero un pò alla frutta dopo due giorni quasi insonni e non avevo voglia di fare nulla. Per fortuna, La Pucci è venuta in mio soccorso e mi ha invitato per cena. Visto che le piace il vino buono, ho pensato di portare una delle mie migliori bottiglie, e ho "pescato" questo succoso prodotto di Ferragamo.
Veramente una bottiglia di livello, anche se bisogna considerare che nel prezzo è compresa la "firma".
Passiamo ai dati: tenuta situata nell'aretino, da tempo proprietà dei Ferragamo, comprende oltre all'agriturismo, anche un buon numero di ettari coltivati a vigneto. Questo vino, vinificato con la consulenza di Niccolò d'Aflitto, è un blend di Merlot (50%), Cabernet Sauvignon (35%), Syrah (10%) e Petit Verdot (5%). Vigneto con 4500 piante per ettaro, situato a circa 350 metri d'altezza, viene lavorato in l'estate fino a raggiungere la produzione massima di 1 kg d'uva per pianta, che porta ha una resa di soli 45 quintali per ettaro. Ogni varietà viene vinificata separatamente e l'assemblaggio avviene dopo la malolattica. Fa 18 mesi in rovere piccolo e 6 in bottiglia.
Colore violaceo con riflessi porpora e rubino, al naso si dimostra subito aggressivo anche per i 14 gradi che si fanno immediatamente sentire. Si notano classici sentori di sottobosco con in evidenza la mora, il ribes e una piacevole nota di cioccolato. In bocca risulta asciutto, con tannini già ben amalgamati e levigati, che ben si fondono con questo vino molto corposo.

01 settembre 2008

LDW: Cantele - Salice Salentino Riserva 2002

Bella giornata in piscina, e alla fine avevo voglia di bermi una buona bottiglia. Avevo già assaggiato questo vino dell'Azienda Cantele (Puglia) circa un'anno fa, e lo avevo trovato ancora giovane. Adesso direi che è pronto e che sicuramente è un vino interessante. Un blend di Negroamaro (80%) e Malvasia Nera (20%), con una resa attorno agli 80 quintali per ettaro. Fa 6 mesi di barrique e non si sentono, sono molto ben fusi con i classici sentori del vino. Rosso rubino intenso con sfumature granate, al naso presenta sentori di frutti rossi, frutta cotta e un fondo speziato molto intrigante. Sul finale escono leggeri odori balsamici che danno una vena intensa a questo prodotto. Un prodotto in fondo equilibrato, profondo, leggermente scarico di corpo ma sicuramente con un ottimo rapporto qualità prezzo.