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22 settembre 2008

SERATE DIVINE: Tignanello 91 - Antinori

Come per il Solaia inserisco alcune note dal sito di Antinori, poi passerò al giudizio personale.

"Tignanello è prodotto esclusivamente dall'omonimo vigneto che si trova su un terreno di 47 ettari esposto a sud-ovest, di origine calcarea con elementi tufacei, ad un'altezza tra i 350 e i 400 metri s.l.m. presso la Tenuta di Tignanello. E' stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barrique, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali, quali il Cabernet, e tra i primi vini rossi nel Chianti a non usare uve bianche. Tignanello, in origine "Chianti Classico Riserva vigneto Tignanello" è stato vinificato per la prima volta da un unico vigneto con l'annata 1970, quando conteneva il 20% di Canaiolo e il 5% di Trebbiano e Malvasia, ed era affinato in piccole botti di rovere. Con l'annata 1971 è diventato vino da tavola di Toscana ed è stato chiamato Tignanello e con l'annata 1975 le uve bianche sono state totalmente eliminate. Dal 1982 la composizione è rimasta la stessa di quella attuale. Tignanello viene prodotto soltanto nelle annate migliori; non è stato prodotto nel 1972, 1973,1974, 1976, 1984, 1992 e 2002.
Le condizioni climatiche del periodo di raccolta hanno richiesto un'elevata attenzione alla selezione e alla scelta delle migliori uve, specialmente nel caso del Sangiovese. Come nelle annate precedenti in cantina si è prestata molta cura alle fasi fermentativa ed estrattiva, effettuando delestage e rimontaggi più frequenti ma meno intensi, per ottenere i migliori risultati dal punto di vista del colore e del tannino. Per tutte e tre le varietà le fermentazioni sono state condotte con temperature medie di 27°, senza mai oltrepassare i 31°, in modo da preservare al massimo sensazioni olfattive e tipicità del frutto. Sin da subito i mosti hanno evidenziato una grande complessità ma soprattutto, nel caso del Sangiovese, una grande tipicità varietale in profumi ed eleganza. Dopo la svinatura, effettuata a fermentazione alcolica terminata, i vini sono stati immessi in barriques nuove di rovere, con l'intento, riuscito, di far avvenire la fermentazione malolattica entro la fine dell'anno. In seguito sono stati assemblati, hanno riposato per circa 12 mesi in barriques, sono stati travasati ed infine, dopo un attento assaggio barrique per barrique, il vino è stato imbottigliato. L'introduzione sul mercato è avvenuta dopo un ulteriore anno di affinamento. Alcool : 13,5% Vol. "

Degustazione: anche lui si presenta con un colore granato, meno profondo del collega Solaia, ma ugualmente limpido (merito del DOC che li conserva alla grande). Al naso si rivela immediatamente il buon vecchio Tignanello che tutti conosciamo e che ultimamente (più o meno annata 2002) Antinori ha visibilmente cambiato e declassato per la grande richiesta che fa il mercato e quindi non viene più selezionato come questo 1991 di grande spessore. Questo rimane uno dei vini che mi hanno fatto innamorare di bacco. Lo bevvi la prima volta alla cena di addio al celibato del mio amico Bobo tanti anni fa, al Caminetto a Modena. Dicevo del naso: solita frutta rossa, ormai divenuta cotta, con sentori di bacche nere e un fondo di cioccolato molto buono. In bocca risulta grasso, pastoso, denso e con ottima trama. Una struttura importante che richiama le note verificate al naso. Finale lungo e persistente. Sicuramente un grande vino, che però adesso non è più così. Peccato.

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