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02 marzo 2009

PISTOIA WINE FESTIVAL

O mamma che bel WE!!!
Devo ringraziare tutti, veramente, a partire da Daniele.

Comunque bando alle ciance e cominciamo a descrivere la serata.

Posto unico nel suo genere... praticamente abbiamo mangiato nel sala principale di una villa sulle colline pistoiesi. Anzi come dice il Bacce... sulle colline su cui si adagia la RIDENTE città di Pistoia.

Antipasto: salame di cinghiale con crostini...

Abbinamento: Prosecco extra dry - "Col Vetoraz"

Interessante. Una delle migliori cantine del travigiano che si presenta con vini ben fatti che rispecchiano la freschezza e il fruttato del territorio e ancor meglio del vino. Io non amo la versione extra dry, ma devo dire che in questo caso ho comunque apprezzato la scelta. Un perlage fine e abbastanza persistente, un buon fruttato al naso, una buona persestenza e una freschezza a mio parere sopra la media.

Primo: pappardelle al sugo di cinghiale...
Abbinamento: Brunello di Montalcino 1990 - "Corte Pavone"

Peccato... ci ha fatto impazzire a togliere il tappo... completamente adeso al collo della bottiglia. Dopo un pò di tentativi lo abbiamo sbriciolato e poi abbiamo fatto filtrare il vino in decanter.

Peccato... siamo arrivati lunghi... nel senso che era passato, anche se a parte un naso vinsantato, e una mancanza di corpo al gusto, sicuramente è stato apprezzato.

A mio parere probabilmente vi sono stati alcuni difetti di conservazione nei primi anni... poi comunque anche se dai più, la 1990, viene definita l'annata del secolo, bisogna anche tenere conto che la famiglia Loacker (quella dei wafer) era titolare dell'azienda Corte Pavone da pochissimo tempo... quindi anche con una annata strepitosa non è detto che si faccia un buon lavoro.
Se metto a confronto il Brunello 1990 di Capanna bevuto lo scorso anno con questo non si capisce la caduta del Corte Pavone se non cercando in problematiche esterne al vino... per cui mantengo un buon giudizio su questo vino. Comunque un colore rosso cupo con evidenti riflessi granati. Un naso chiaramente scomposto e dovuto all'invecchiamento dove le note di vinsanto erano nettamente evidenti e coprivano in modo netto altri profumi. In bocca chiaramente scarico, con poco corpo, tannini assenti, ma comunque un gusto non troppo rovinato.

Peccato!

Abbinamento: Brunello di Montalcino 2000 - "Sensi"

Un discreto prodotto, che si difende egregiamente all'interno della denominazione. Azienda poco conosciuta fuori dalla toscana, produce questo interessante Brunello, dove la cosa che mi ha più colpito è una certa setosità che difficilmente si trova in questo tipo di prodotto. Non che mancasse corpo, ma non aveva quella cattiveria e quell'aggressività che mi aspetto da un brunello. Interessante comunque e ben fatto. Un colore rosso cupo, con riflessi rubino, al naso attacca con classici frutti rossi con il tempo più maturi e speziati. In bocca setoso e tranquillo con pochi tannini. Interessante.


Secondo: Bistecca alla Fiorentina, Cinghiale in umido.
Oilalà... la bistecca... tanta roba.

Il cinghiale... tantissima roba.
Abbinamento: Barolo nei Cannubi 2001 - "Poderi Luigi Einaudi"

Il vino... tanta roba anche questo, anche se purtroppo troppo giovane. Ancora 2/3 forse 4 anni poteva resistere. Ormai però l'abbiam bevuto e quindi nessun problema. Come dice un mio amico... meglio 3 anni prima che 3 mesi dopo!
Molto molto buono... colore ancora rubino con riflessi leggermente aranciati. Al naso apre con sentori di sottobosco con mora e ciliegia in evidenza. Dopo alcuni minuti cimincia a emergere la frutta cotta (ancora mora), le spezie (pepe in evidenza) e un intenso e interessante balsamico (muschio).
bocca ancora forte e arrogante. Tannini ancora sviluppati ma già relativamente fusi al corpo, importante del vino. Un persistenza molto lunga che chiude con una ottima corrispondenza tra naso e bocca. Un vino comunque equilibrato anche se giovane.


Abbinamento: Gattinara Riserva 2001 - "Travaglini"

Sempre un grande nebbiolo del nord. Sempre un grande produtore. Brava Cinzia che prosegue il lavoro dell'immenso Giancarlo Travaglini.
Che vino, che complessità, che gioia.
Uno dei miei vini prediletti. Con un colore quasi giovane, ancora con bei riflessi rubini. Al naso è felpato, non aggressivo, timido. Ma appena si scalda è un'esplosione che ti invade. Belle e buone note minerale, speziate, fruttate in ordine sparso, ma allo stesso tempo ben distinte. in bocca è un velluto. Tannini fusi perfettamente con il corpo, una acidità discreta che dona freschezza al prodotto, e un equilibrio invidiabile. Bello. Buona persistenza finale.
Abbinamento: Barbaresco 2002 - "La Spinetta"

E qui abbiamo veramente esagerato. Uno dei vini più buoni che abbia mai sentito. Al punto giusto. Una gioia. Piango!
Un barbaresco come ce ne sono pochi, e come secondo me dovrebbe essere. Una setosità monumentale. Un finezza nei profumi, intensa. Un corpo da modella.
Colore, rosso rubino scuro con riflessi aranciati tenui.
Naso: imponente con fruttato importante con amarena e ribes su tutto, virati in fretta su frutta cota con ciliegia in evidenza. Dopo una decina di minuti l'esplosione delle spezie con tabacco, chiodi di garofano e pepe. Un balsamico finale importante con mischio in evidenza.
In bocca.... esplosivo. Un attacco deciso e simile al naso, che rienpe completamente. Un equilibrio spaventoso, con tutti i tasselli al posto giusto. Una persistenza eccellente. Una complessità importante, con tannini morbidi e levigati che impreziosiscono un corpo solido e rotondo.

Sono rimasto basito. E lo sono ancora.