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19 agosto 2008

GIROVINANDO 3 - COLTERENZIO

Sempre una bella cantina quella di Colterenzio. Sanno il fatto loro e lavorano bene, anche se alcuni assaggi mi hanno lasciato interdetto. Ho assaggiato 5 vini: tre della linea base e i due "LAFOA".
Neanche a dirlo i due supertirol sono risultati i migliori, ma ricordavo per la linea base, una correttezza spaventosa. Oggi non posso dire la stessa cosa.

Ho assaggiato il Weissburgunder, il Sauvignon, e lo Chardonnay. Tutti e tre spenti e stanchi. non avevano quella solita, e incredibile, freschezza che i vini di Colterenzio ma hanno abituato a trovare. Non so se questo sia da attribuire all'annata o a una cattiva vinificazione (non credo), ma sta di fatto che sono risultati poveri sia al naso sia in bocca. Soprattutto il Sauvignon mi ha profondamente deluso: nulla che mi ricordasse questo sontuoso vitigno, nulla che mi desse quella sensazione pungente tipica di queste uve. Intendiamoci: non che fossero da buttare via, ma visto quello che mi aspetto, il risultato non è stato soddisfacente.

Al contrario i "SUPERTIROL" mi hanno entusiasmato, pur non essendo i miei vini preferiti.

Il Cabernet Sauvignon LAFOA come sempre è risultato ricco, muscoloso, intrigante e semplicemente buono. Al naso apre con i classici frutti rossi, quasi neri, con prevelenza del ribes e della mora. Poi lasciandolo aprire esplode un netto sentore di cioccolato che chiude con la classica vaniglia, dovuta all'affinamento in legno, che però non sovrasta il vino. In bocca è sontuoso, strutturato e lunghissimo.
Alcuni dati: 6000 piante per ettaro a 430 metri d'altezza, piantate nel 1987.
Resa di 36 quintali per ettaro (bassissima!!!), fermentazione di 10 giorni, malolattica e affinamento in barriques francesi per 18 mesi. Alcool: 13.5%

Il Sauvignon LAFOA è grandioso anche questo e pur essendo di rango, mantiene una freschezza micidiale. Incredibile, al livello del Sanct Valentin di Appiano se non migliore. Al naso si presenta con sentori di fiori e con sambuco e salvia in evidenza. In bocca ha un'ottimo equilibrio tra freschezza, acidità e struttura. Finale lunghissimo.
Alcuni dati: 6000 piante per ettaro a 430 metri d'altezza, piantate nel 1989.
Resa di 55 quintali per ettaro (ottima!), fermentazione metà in acciaio e metà in legno. Solo la metà in legno fa la malolattica e affina circa 8 mesi. Alcool: 13.5%

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