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16 ottobre 2010

VINITALY 2010: TENUTE DETTORI

Ultima cantina visitata al Vinitaly 2010: le Tenute Dettori...
Conosco Alessandro da 9 anni... Devo dire che l'ho "scoperto" quando ancora nessuno parlava di lui, e tramite me ha realizzato il suo primo sito internet...
Lo tengo per ultimo al Vinitaly, come sempre, perchè i suoi vini normalmente hanno una lunghezza tale in bocca, che si dovrebbe interrompere le degustazioni per un'ora prima di assaggiare un altro vino...
La cosa che più mi ha colpito è stata una dicitura particolare che ho trovato in retroetichetta...
Non avevo mai trovato scritto su una bottiglia di vino: INGREDIENTI!!!!
E dopo i due punti cosa trovo scritto??? UVA, ZOLFO. Basta... Geniale!!!

Poi vi vorrei sottoporre quello che Alessandro scrive sul suo sito riguardo i suoi vini: "Quando inizia la nuova annata vinicola non penso di “cogliere” l’uva per poter ottenere il Dettori 2000 oppure il Tuderi 2001. Voglio fare i miei Tre Cannonau: è Vero. Ma secondo le condizioni climatiche
dell’annata. Ecco perché mi diverto a fare il vino. Assaggiando il Tuderi 2001 noto che l’uva e l’uomo che lo ha fatto sono le stesse, ma rispetto al 2000 ha delle peculiarità differenti che mi incuriosiscono, che mi fanno esclamare: “Pensavo avessi compreso cosa fosse il Tuderi”. Accade con tutti i miei vini. Tutto ciò per comunicarvi che difficilmente troverete una “Obbligata” continuità nel gusto dei miei vini. Questa è natura il resto è industria."
Ma veniamo alla degustazione...


Dettori Bianco 2007 - Vermentino 100%
Vino che sopporta 3 anni di vasca d'acciaio e assaggiato con solo una settimana di bottiglia.
Si presenta nel bicchiere con un colore dorato veramente eccellente, un naso caldo morbido e avvolgente con netti sentori floreali. Una alcolicità particolarmente spiccata. In bocca attacca deciso con sentori balsamici e un equilibrio acido ineccepibile... Un vino assolutamente pieno e lungo che ben sopporta i suoi 15,5 gradi.






Ottomarzo 2007 - Pascale 100%
Altro prodotto costretto per 3 anni in vasca, ma che si presenta come una scoperta incredibile. Non avevo mai assaggiato l'uva Pascale e devo dire che è stata una piacevolissima sorpresa. Si presenta in etichetta con 16 gradi alcoolici ed la bottiglia è dedicata al nonno nato appunto nella data indicata.
Agli occhi noto immediatamente un colore rubino carico con interessanti riflessi violacei, al naso oltre all'immancabile alcool trovo un buoquet particolarmente sfaccettato di frutti rossi maturi e di confettura. In bocca prosegue la mia personalissima guerra con l'alcool (non è una nota negativa) e mi avvolge una calda sensazione di pienezza... Assolutamente equilibrato e corrispondente al naso. Sono molto soddisfatto di questo mio primo incontro con il Pascale...




Chimbanta 2006 - Monica 100%
Uva che nell'immaginario collettivo è sinonimo di prodotto per tagliare vini più buoni, Canonau in primis... E invece ha assolutamente una sua ragion d'essere... A me personalmente piace tantissimo...
Anche in questo caso parliamo di un vino con 16 gradi alcoolici, che però assolutamente non si fanno sentire (più di tanto) e questo è un grande pregio.
Nel bicchiere si presenta con un colore scuro, quasi blu (motivo per cui veniva aggiunto in taglio al cannonau, appunto per aumentare il colore del vino) quasi impenetrabile.
Al naso si presenta alcolico e caldo con in netta esposizione note di uva sultanina e di marron glacé... Spettacolare....
In bocca mantiene ovviamente le aspettative con una tannicità importante ma non ruvida, sicuramente già a buon punto nella fusione con il vino. Allo stesso tempo propone una morbidezza intensa e sentori balsamici. Un grnadissimo prodotto per un uva solitamente poco interpretata.


Dettori 2005 - Cannonau 100%
E arriviamo al top di gamma... Un cannonau visionario, che però quando lo assaggi si materializza in bocca con un mix di potenza e setosità quasi allarmante...
Con i suoi 15, 5° è forse il più leggero dei vini di Alessandro, ma questo non significa che non abbia il suo perchè... Nel bicchiere si presenta con un colore granato intenso con riflessi aranciati non certo dovuti alla longevità, con una brillantezza quasi esasperata.
Al naso si presenta con un filo di riduzione, dovuta al fatto che la bottiglia era stata appena aperta, ma fatto girare nel bicchiere, dopo poco esplode con un insieme di frutta cotta e balsamicità senza eguali...
In bocca poi si esalta: un tannino morbido ci accompagna all'interno del vino, che si presenta con una imponente grassezza che pulisce meglio di un "Mastrolindo" e una tonicità che mi lascia basito. L'equilibrio che si evince è spettacolare: acidità e pienezza in armonia con le note nasali che si ripropongono integralmente in bocca. Un prodotto di grande impatto e di assoluta longevità.

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