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17 ottobre 2010

LE 10 REGOLE D'ORO DI CHI AMA IL VINO

Ho letto su un interessante blog del mondo del vino (intravino), un simpatico decalogo che condivido, e che quindi, riporto (leggermente modificato, ma non nel contenuto) e aggiungo il link per leggere l'originale:






1 ) Non te la menare | Questo è il primo e più importante comandamento. Sii pronto a ricacciare indietro il celolunghismo in ogni sua forma, pensando a quanto poco sai di biologia molecolare o di storia delle relazioni internazionali. Se proprio devi sfogarti, fallo con chi ti sfida con frasi del tipo: “Il 2005 in Bovgogna mi sembva sopvavvalutato, ho assaggiato degli Ovegon che invece…”.

2 ) Assaggia tutto e ogni volta che ne hai l’occasione | Se puoi cerca di farlo “alla cieca”, senza sapere prima di cosa si tratta e ogni tanto non disdegnare (basta una volta ogni sei mesi) un vino “ordinario” dal bottiglione: ti aiuterà a ricordare da dove vieni e soprattutto quanto te la stai spassando adesso.

3 ) Adotta un piccolo produttore | Sceglilo in base ai vini e alle affinità. Vai a trovarlo, compragli i vini e seguilo di vendemmia in vendemmia. Scoprirai la gioia di conoscere un vino e un territorio da vicino.

4 ) Fatti adottare da un onesto enotecario | Ti aiuterà a muoverti, a scoprire nuovi mondi e a risparmiare soldi. Come scerglielo? È semplice: innanzitutto deve essere simpatico e in secondo luogo devi osservarlo mentre parla dei suoi vini preferiti: se vedi una luce che gli si accende negli occhi e non riesci più a farlo smettere, non c’è dubbio, farà al caso tuo. Attenzione però: il tuo palato è sovrano, se non ti piace un vino non è perchè non lo capisci, è perchè non ti piace.

5 ) Privilegia i produttori che hanno a cuore l’ambiente (bio-qualcosa, per intenderci) | Il vino buono ha bisogno di una natura non strapazzata.

6 ) Non bere mai da solo | Il bello del vino è la socialità e poi se si divide, si risparmia.

7 ) Monopolizza garbatamente la carta dei vini al ristorante | Non per tirartela, ma perché è qui che si mette in pratica il tuo esercizio per il fine ultimo cui ogni buon enofilo deve tendere, ovvero il momento delle tre “G”: good food, good company, good wine.

8 ) Vai almeno una volta al Vinitaly rimanendo sobrio (non soberrimo, ma sobrio) | Non serve arrivare a Verona per bere come spugne fino a non distinguere più un Cerasuolo abruzzese da un Barolo. Il bello è assaggiare tanti vini sputandoli con diligenza. Poi non siamo mica alla fiera del masochismo, i più buoni si deglutiscono magari facendo il bis.

9 ) Leggi un po’ di tutto, ma soprattutto quello che ti annoia meno | Rifuggi la stampa da setta di intenditori che sciorina descrittori e sentenzia ogni due righe con malcelata retorica. La vita è già troppo breve per bere male, figuriamoci per leggere male di vino.

10 ) Costruisciti un percorso personale | Appassionati a un vitigno, a una zona, a una tipologia e scoprila pian piano, senza fretta, senza usare i punteggi come bussola, ma saltando di etichetta in etichetta a seconda delle occasioni, degli spunti, della casualità, delle notizie volanti. E infine, quando ti sentirai abbastanza forte da poter essere guida a tua volta, fai del sano proselitismo. Il vino buono ha bisogno di bravi bevitori. Racconta ai tuoi commensai come sei arrivato ad un vino, chi lo fa, la sua storia e quali ricordi ti legano alla bottiglia. Intanto, ricolma i loro bicchieri.

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